Il caldo dell’estate sta per finire. Eppure le città sono vuote, e le nostre menti ancora piene di voglia di fare. Siamo alla ricerca degli ultimi istanti di spensieratezza, per tornare morbidamente alla routine di ogni giorno. E come ogni anno, quale miglior posto dove spendere queste giornate se non tra le montagne, in mezzo ai boschi e al riparo dall’asfalto bollente?Questi giganti di roccia sono custodi di immensi tesori tra leggende e tradizioni senza tempo. Restituiscono quel senso di epicità e ci fanno sentire fragili e irrilevanti, ma al contempo protetti e coccolati. Una sensazione innegabilmente appagante, che se affiancata da un buon libro può portare numerosi benefici. Infatti se nel precedente articolo abbiamo parlato di leggere in spiaggia, va sottolineato che questo è solo uno dei grandi classici estivi: anche a qualche centinaio di metri dal livello del mare, i libri continuano a farci navigare nell'immaginazione.Così tra cinguettii ed echi in lontananza ogni libro ci porta su vette lontane, dove contemplare una vista sempre diversa e sperimentare la vera e propria “pace dei sensi” tipica di questi posti. Su una morbida amaca, vicino a un ruscello o in un accogliente rifugio, è sempre il posto giusto per leggere: la montagna ci restituisce un enorme senso di libertà e saggezza, due delle qualità imprescindibili che un libro ci può offrire. Un connubio perfetto, dove le sensazioni si rafforzano e creano una vera e propria simbiosi tra natura, e lettura.
Perciò dopo i consigli di luglio vi proponiamo altre opere, da portare in montagna e in qualsiasi altra situazione, per ammorbidire la vita di tutti i giorni e renderci mentalmente più flessibili. Come d’altronde, ogni libro è in grado di fare.
Da un fiore nel cemento alle forme delle nuvole in cielo, dal sorriso di un bambino alla danza di un sacchetto nel vento: non chiediamoci né cosa, né dove. Così Paolo Borzacchiello e Paolo Stella ci dimostrano come ricercare “un grammo di bellezza” al giorno sia l’unica soluzione per salvarsi anche nei momenti più bui. La prima premessa? La felicità non esiste. La seconda? Possiamo collezionare attimi di altissimo splendore.I due autori ci mostrano una via alternativa per la felicità. Un percorso di morbidezza e sensibilità, gratitudine e consapevolezza. Tutti temi fondanti della mindfulness, che basa le sue origini sul concetto di “be here now”, qui e ora. Perché per dare il giusto peso a ogni “grammo di bellezza”, non basta cercarli; bisogna essere pronti a percepirli, viverli e farli nostri: sarà proprio la consapevolezza di stare vivendo l’adesso, la chiave per ricevere ogni singolo grammo di questa bellezza.
Per alcuni la felicità è trovare l’amore, per altri la pace, per altri ancora il successo. Per la protagonista di questo romanzo firmato Antonella Ossorio, la felicità sta nell’aiutare i meno fortunati, i disgraziati, gli invisibili come i tanti orfani di Napoli che nel 1913 vissero tra le sue strade malmesse.Gli ingredienti sono ben definiti: una nave da battaglia disarmata, una ciurma di orfani in cerca di una guida, una donna altruista e ricca di ambizioni. Una storia dove fame, guai e insensibilità possono mutare in dignità, condivisione, rispetto.Così “mamma Giulia”, armata di determinazione, non sarà solo direttrice della nave asilo -ospitante più di 700 bambini- ma un solido raggio di speranza, filtrante anche tra i vicoli più bui della città. Il coraggio e la morbidezza mentale della protagonista le faranno superare l’indifferenza che abita, ovunque, la terraferma, spezzando le catene di un destino ancorato ad abbandono e pregiudizi.
La natura è un muto testimone: insospettabile e misteriosa, lascia spazio a interpretazioni senza schierarsi con nessuno. Un morbido mondo, indecifrabile agli occhi di tutti. Tutti tranne Anna, la giovane detective protagonista di“I selvatici” di Sarah Savioli: non è infatti un dono qualsiasi saper comunicare con piante e animali.Ultimo di una serie di gialli, vede la protagonista in trasferta sugli Appennini. Qui l’aria è pura, il verde costante e le persone immancabilmente tranquille. O se non altro, così sembrano. Incaricata di indagare sulla scomparsa del giovane Yasser, la detective si scontrerà con un paese omertoso e una natura ricca e sovrastante. Tra ricci, cinghiali e caprioli, si allontanerà dalle persone avvicinandosi invece agli abitanti “selvatici”. Piante e animali feriti ma maestri di una lezione fondamentale: tutto è connesso, come gli alberi nel bosco, come l’acqua del ruscello. Il vivace spirito della protagonista entra così in simbiosi con la natura, trasformandola in un rigoglioso testimone onnipresente.
Cosa vuol dire essere madre? Può l’amore materno farsi strada in una giungla di crudeltà? Lorena Salazaar Masso indaga su questi quesiti nel nuovo romanzo “Il canto del fiume”, ambientato nella Colombia amazzonica durante un clima di forti violenze e rivolte civili.Il destino di due madri si incontra quando, dopo aver adottato un giovane orfano, la protagonista decide di accompagnarlo in un viaggio alla ricerca della madre biologica. Risalendo il fiume Atrato però, i gesti della donna appaiono sempre più volti ad allontanare il destino che li attende. Ogni attimo assume nuovi significati, profondi e personali, espressi con l’amore che solo un rapporto madre-figlio può scaturire, mentre la fitta crudeltà sembra espandersi senza tregua. Il fiume, sfondo della vicenda, pare un canto che unisce amore e dolore in un'unica incessante corrente. Così il contrasto tra diritti naturali e affettivi si accentua, mentre il confine tra l’amore di una madre e di qualcuno che si sente madre appare sempre più sfumato.
L’eco delle parole rimbomba tra le vallate, e le storie prendono vita assieme alla fiorente natura che ci circonda. Le montagne ci donano saggezza, i libri speranza, l’aria fresca libertà. Le nostre menti viaggiano, superando le nuvole che coprono le cime più alte e alleggerendo gli spiriti irrequieti. Così, dopo una lettura in montagna -ma anche al mare o in città- ci sentiremo leggeri e rinfrescati, finalmente pronti ad affrontare le nostre giornate al rientro in una rilassante, e morbida discesa.Se le vacanze possono essere ancora oggi da definire, nello scegliere cosa portarci non abbiamo più scuse: dal mare alla montagna, i libri sono dei sempreverde in ogni luogo, stagione e valigia. Ecco allora la lista completa dei nostri consigli per l’estate 2023, e oltre:
Fonti:
https://sellerio.it/it/catalogo/Canto-Fiume/Salazar-Masso/14833
https://www.lafeltrinelli.it/canto-del-fiume-libro-lorena-salazar-masso/e/9788838945199
https://www.mondadoristore.it/I-selvatici-Sarah-Savioli/eai978880703546/
https://www.criticaletteraria.org/2023/06/ossario-i-bambini-del-maestrale-neri-pozza-libro.html